Plus500 è un broker che vanta di applicare la politica zero commissioni, e ciò è fondamentalmente vero. Il broker, infatti, non prevede alcun costo sulle operazioni, tuttavia è ben chiaro che ogni società debba ottenere degli utili dalla propria attività e Plus500 non fa eccezione.

Ma se non attraverso le commissioni o costi di operazione, in che modo?

La risposta sta tutta in una parola che i lettori conosceranno sicuramente, ossia spread.

Nella guida di oggi cercheremo proprio di capire che significato nasconde questo termine, come Plus500 gestisce e calcola i suoi spread e, soprattutto, come calcolare noi stessi gli spread in pips, così per meglio tenere sott’occhio tutte le spese che andremo ad affrontare facendo trading online con questo broker.

Non si tratta, però, di una recensione di Plus500, quanto piuttosto di un articolo specifico su Plus500 e gli spread che offre. Con questa guida sulle opinioni di Plus500 i lettori potranno altresì conoscere tutti i dettagli su questo storico broker.

Fatte queste doverose premesse, passiamo adesso col vedere cos’è lo spread e a cosa serve.

Cos’è e come funziona lo spread

Lo spread non è altro che la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita di un determinato asset. Questa differenza è una somma che il broker applica in maniera più o meno arbitraria, e che possiamo pensare come principale fonte di guadagno per quest’ultimo.

Ciò accade perché questi broker non applicano alcuna commissione sulle operazioni. Ci sono poi anche i broker cosiddetti a zero spread.

Si tratta di piattaforme ECN che permettono un diretto contatto con i mercati, ma che per sopperire alla mancanza dello spread, aggiungono costi e commissioni proprio sulle operazioni.

Tra i broker che prevedono lo spread possono poi essere differenti nella politica adottata, che possiamo riassumere in due gruppi: broker spread fissi e broker con spread variabili.

I conti a spread variabile cambiano a seconda dell’andamento del mercato. Si tratta di cambiamenti anche molto importanti, pertanto andranno preliminarmente studiate le condizioni del mercato prima di agire.

Gli spread fissi, viceversa, rimangono stabili e non cambiano, se non a fronte di eventi particolarmente importanti e con una forte incidenza sul mercato.

Generalmente i conti con spread fissi sono preferiti dagli utenti amatori o comunque meno esperti, poiché si riduce il carico di informazioni da dover ottenere prima di compiere investimenti.

Invece, i conti con spread variabile sono preferiti dai professionisti, più capaci nel ricercare situazioni particolarmente convenienti che ad altri utenti potrebbe sfuggire.

Ma di che tipologia sono i conti di Plus500?

Com’è lo spread di Plus500

Plus500 offre due diversi meccanismi di spread: il primo è variabile secondo le regole standard del trading online. Gli spread di questo tipo cambiano molto di frequente in base alle oscillazioni dei mercati.

Il secondo è uno spread che tipicamente non cambia secondo le fluttuazioni del mercato, una volta aperta la posizione per quanto riguarda alcuni asset: in ogni caso, quando il mercato è volatile e poco liquido, i valori vengono cambiati per esprimere meglio le condizioni del mercato.

Prima di tutto si può visitare il sito del broker, che conterrà tutte le informazioni del caso.

In secondo luogo, è possibile visionare gli spread relativi ad ogni singolo asset direttamente dalla piattaforma.

Screenshot della piattaforma plus500 dove è possibile visionare gli spread divisi per singolo asset
Prezzi illustrativi

Come possiamo notare dall’immagine, basterà cliccare su “Negozia” per accedere agli asset disponibili con Plus500. Fatto ciò basterà digitare sulla “i”, dopodiché si aprirà una tendina contenente tutte le informazioni sul nostro asset, tra cui ovviamente lo spread.

Tuttavia, non ci verrà rappresentato il dato in pip, più semplice da analizzare. Proprio per questo, nel prossimo paragrafo vedremo come calcolare gli spread in pip su Plus500.

Come calcolare gli spread in pip su Plus500

Prima di tutto cerchiamo di capire cos’è un pip. Si l’ultima cifra modificabile dal mercato, dunque il numero più basso contenuto nel prezzo di un asset.

Nel mercato forex, che conta 4 cifre dopo la virgola, 1 pip corrisponderà a 0,0001. Per calcolare lo spread in pip basterà fare la differenza tra i valori di ask e bid.

Se prendiamo il caso dell’immagine di sopra, abbiamo 1,16198 come valore bid e 1,18206 come valore ask. Ne deriva che la differenza sarà di 0,8 pip, che corrisponderà allo spread.

In questo caso possiamo dire che lo spread sia basso per questa coppia valutaria: in linea di massima, infatti, uno spread può essere considerato buono se inferiore a 1 pip, ma ovviamente dipenderà dai casi specifici e dalle particolari condizioni del mercato.

Secondo le opinioni su Plus500, questo broker offre degli spread abbastanza concorrenziali su praticamente tutti i settori, cosa che non va data per scontata: non sono pochi i broker con spread davvero molto alti che ugualmente riescono ad ottenere moltissimi utenti, sfruttando magari l’ignoranza sul tema oppure un’offerta molto forte da altri punti di vista.

Detto ciò, pur convenendo sulla convenienza degli spread di Plus500, come è che li calcola e li applica il broker?

Come calcola gli Spread plus500?

Per calcolare i prezzi degli asset disponibili e del seguente spread, Plus500 si avvale di un’analisi molto ampia, che valuta i prezzi da diversi fornitori terzi.

A questo punto, per ogni strumento sceglie il prezzo più consono, ed infine aggiunge un adeguamento o mark-up, ossia lo spread stesso.

Questo spread rappresenterà i profitti che il broker ottiene, permettendo fondamentalmente a chiunque di compiere trading online in maniera gratuita e senza commissioni.

Per le criptovalute il discorso è più complesso.

Il mercato è ancora giovane, molto instabile e dunque in genere ognuna di esse riceve un trattamento specifico, basato sul tasso di cambio e sulle condizioni specifiche di questo settore.

Ricordiamo che Plus500 offre solo i CFD degli asset presenti: questo vuol dire che non sarà possibile acquistare davvero criptovalute o azioni, e soprattutto non sarà possibile ottenere i dividendi corrispettivi.

Tuttavia, il broker offre una serie di compensamenti che possano sostituire i dividendi, almeno se previsti. Per maggiori informazioni a riguardo consigliamo di visitare la pagina Plus500 opinioni, in cui questo ed altri dettagli verranno recensiti ed analizzati.

Plus500 spread: conclusioni e consigli finali

Conoscere e saper calcolare lo spread per un trader è molto importante: prima di tutto consente di tenere sotto controllo ogni spesa, contribuendo a una più razionale gestione del proprio patrimonio destinato al trading.

In secondo luogo, è importante per capire quando può davvero valere la pena investire su di un asset e quando si può anche sorvolare.

Senza dubbio Plus500 è uno dei migliori broker cfd e presenta spread competitivi e mediamente bassi, ottimi per fare trading online senza troppe preoccupazioni.

Come si è visto nella guida odierna fare trading online prevede la conoscenza e la padronanza di molti concetti diversi, non certo complessi ma che possono ugualmente causare confusione se assorbiti troppo velocemente.

Pertanto, un buon metodo di imparare con le giuste tempistiche, senza rischiare i propri risparmi facendo il famoso passo più lungo della gamba, può essere quello di utilizzare il conto demo di Plus500.

Si tratta in tutto e per tutto di una simulazione, ma tutti i prezzi e i movimenti saranno reali.

In questo modo potremo imparare a fare trading online, a cogliere le opportunità e fuggire le trappole utilizzando un capitale fittizio.

Solo dopo un buon periodo di apprendistato con un conto demo è consigliato di passare ad un conto reale. Ovviamente a questo allenamento va affiancata un robusto studio della teoria, assolutamente fondamentale per capire le meccaniche dei mercati.

Infine, anche trader più esperti possono ugualmente utilizzare la piattaforma di Plus500 per provare strumenti e piattaforma del broker e decidere se può fare al caso loro prima di versare il deposito minimo, che ricordiamo essere di 100 euro, quindi una cifra comunque molto contenuta.